La nostra storia
Il Centro di Podologia Brasca, è uno dei centri più rinomati, attrezzati, completi ed all’avanguardia del panorama della Podologia italiana. Nasce a Milano, da un progetto di Francesco Brasca, pioniere nel lontano 1958. Nel 1962 si unisce suo figlio, Franco Brasca (Podologo e Tecnico Ortopedico). Sono gli anni in cui il podologo si chiama pedicure e molto si deve fare per elevare la professione, nel percorso formativo, nelle competenze e nel riconoscimento legislativo.
La smisurata passione per il proprio lavoro e per i propri pazienti, l’urgenza di migliorare le possibilità di cura e la tutela dall’improvvisazione ed impreparazione di sedicenti colleghi, porta Franco Brasca ad impegnarsi, non solo nel suo studio professionale, ma anche, da subito e per lungo tempo, nel direttivo dell’ANIP (Associazione Nazionale Italiana Podologi), l’associazione di categoria più eminente dal 1961 fino alla fine degli anni ‘90.
Il grande impegno di Franco Brasca, si profonde immediatamente su 3 fronti: l’elevazione formativa e professionale personale, quella di tutta la categoria e la regolamentazione istituzionale della figura professionale del Podologo.
Obiettivo primario è l’accrescimento costante del bagaglio delle proprie conoscenze e competenze professionali, realizzato attraverso i frequenti viaggi all’estero dove la podologia è più avanzata di quella italiana, le relazioni con i colleghi esteri, lo studio delle pubblicazioni estere, oltreché attraverso la formazione continua (l’attuale ECM), le pubblicazioni e gli eventi formativi anche delle altre professioni sanitarie, che offre il panorama italiano.
Altrettanto importante è elevare la preparazione dei colleghi, diffondendo le pubblicazioni estere di podologia/podoiatria, fondando e dirigendo riviste scientifiche del settore, organizzando, presiedendo, insegnando in corsi di formazione e aggiornamento teorici e pratici, realizzando filmati (quando esisteva solo il super 8!!!) e stimolando i colleghi verso nuove strategie terapeutiche.
Non ultimo è l’impegno e relazione costante con le Istituzioni locali e nazionali che, nel tempo, ha permesso di raggiungere, sul piano normativo e legislativo i due più grandi obiettivi: la definizione del profilo professionale del Podologo e l’istituzione dei Corsi di Laurea in Podologia.
La grande passione di Franco Brasca contagia la moglie Maria Cordani, che entra nell’equipe del Centro di Podologia Brasca nel 1975. Da subito vengono apprezzate sia le sue doti tecniche, sia la sua disponibilità, umanità ed empatia, diventando rapidamente un punto di riferimento per i pazienti del Centro.
La passione di entrambi i genitori coinvolge anche la figlia Sara L. Brasca, che entra stabilmente nel team nel 1992. Ha ereditato la bramosia di conoscenza, aggiornamento ed approfondimento incessante, unita alla necessità di una costante ricerca di innovazione. In egual misura ha ereditato la necessità di considerare il paziente, prima di tutto come una persona, con la sua malattia/problematica, ma anche con i suoi vissuti, aspettative, attività, famiglia, ecc. Questi fattori sono basilari per instaurare relazioni empatiche, comunicazione efficace ed adeguata compliance, e non secondariamente per la propria crescita professionale ed umana.
La necessità di miglioramento ed innovazione fa sì che il Centro di Podologia Brasca sia già dal suo nascere, il primo ad introdurre in Italia, insieme ad alcuni colleghi del gruppo di Franco Brasca, l’utilizzo dell’ortonissia, apparecchio per la correzione della lamina unguele; del silicone medicale per la realizzazione delle ortesi digitali per l’allineamento e protezione delle dita; e dei plantari come ad esempio i Martorell modificati Brasca, cui proprio Franco Brasca studia, sperimenta e realizza la modifica con cuneo supinatore posteriore, ormai diffusa in tutta Italia o le Funzionali di Root, di cui, più recentemente, si sono iniziate ad integrate con il lateral o medial heel skive ideato da K. Kirby.
Il Centro di Podologia Brasca continua tuttora ad essere tra i primi nell’utilizzo di nuove tecniche e di nuovi materiali, come quelli per i pazienti diabetici o sportivi o per le ortesi funzionali.
Anche per quanto riguarda le attrezzature, il Centro di Podologia Brasca negli anni ’60 è tra i primi studi podologici, se non il primo, a dotarsi di: riunito e poltrona podologica (progettandoli insieme ad una ditta ancor oggi leader nella produzione di riuniti per odontoiatria-podologia), di stufa a secco prima e poi, già nel 1985, di autoclave per la sterilizzazione degli strumenti; di manipoli per micromotore e di aspiratori; nel 1995 di pedana baropodometrica per l’esame baropodometrico del piede e del passo, nel 1997 del primo sito internet di podologia. Anche per quanto concerne le attrezzature da laboratorio, è tra i primi a dotarsi di fresatrice, pressa vaccum, timbratrice per marchiare i rivestimenti, rifilatrice, ecc.
Il Centro di Podologia Brasca ritiene fondamentale il controllo regolare ed il rinnovo ed ampliamento del parco macchine e attrezzature in modo che queste siano sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, delle prestazioni e della sicurezza degli operatori e dei pazienti.
Anche dal punto di vista delle risorse umane, il Centro di Podologia Brasca ritiene che sia fondamentale coniugare esperienza e rinnovamento. E’ per questo che nel 2007 la direzione del Centro di Podologia è passata a Sara Brasca e che, dal novembre 2004, a partire dai primi diplomi di Laurea in Podologia conseguiti a Milano, si sono inseriti nel ns. organico colleghi podologi più giovani, attualmente il Dr. Mattia F. Rabboni, la Dott.ssa Sara Stimoli e la Dott.ssa M. Caterina Ledda.
Contemporaneamente l’assunzione di personale, la Sig.ra M. Karla Katigbak ed il Sig. Vincent Alvarez, e la collaborazione esterna ed interna con professionisti di altre branche medico-sanitarie, favorisce il fiorire di nuove idee e nuovi stimoli, sia dal punto di vista tecnico/specialistico portando al miglioramento ed ampliamento delle prestazioni e dei servizi offerti, sia specificatamente riguardo l’assistenza, cura ed accoglienza dei pazienti, sia soddisfacendo le richieste dei pazienti di fruizione ed accesso ai servizi (ad es. con l’ampliamento dell’orario di apertura, la prenotazione a lunga scadenza degli appuntamenti, il pagamento mediante bancomat e carta di credito).